Un medico specializzato in medicina e chirurgia si è dedicato alla divulgazione scientifica, con un focus speciale sulla salute e la scienza. Ha contribuito e continua a scrivere per varie piattaforme, sia online che offline.
Lo specchio dell’anima è la pelle e, in un certo senso, anche i annessi cutanei come i capelli e le sopracciglia. Essi rappresentano un elemento centrale nel come ci presentiamo agli altri. In particolare, in chi soffre di alopecia androgenetica, la più comune forma di calvizie, la perdita dei capelli può risultare un vero e proprio stress emotivo.
Immaginiamo quindi cosa potrebbe comportare affrontare una condizione dove i capelli mancano in una zona ben definita del cuoio capelluto, creando una sorta di ‘buco’. O pensiamo a un’ampia area di pelle che improvvisamente diventa glabra. Queste sono solo alcune delle condizioni che possono riscontrare coloro che soffrono di alopecia areata. In alcuni casi, la condizione è limitata, ma in altri può coinvolgere aree più estese del mantello cutaneo, avendo, ovviamente, un impatto significativo sul benessere psicologico dell’individuo.
Comprendere l’alopecia areata
L’alopecia areata è una malattia autoimmune cronica che causa la perdita di capelli in zone ben definite del cuoio capelluto. In alcuni casi, può portare alla perdita totale dei capelli (alopecia totalis) o alla perdita di tutti i peli corporei (alopecia universalis). La malattia può colpire tutte le età e tutti i tipi di pelle.
Le cause esatte dell’alopecia areata non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, si pensa che sia una patologia multifattoriale, ovvero una malattia causata da una combinazione di fattori genetici e ambientali. La malattia è spesso associata a diversi geni legati alle funzioni immunitarie. Circa il 20% dei pazienti ha una storia familiare della malattia. Inoltre, i pazienti con alopecia areata tendono ad avere un rischio maggiore di sviluppare altre condizioni atopiche e autoimmuni, come vitiligine, disturbi della tiroide, psoriasi, artrite reumatoide e diabete mellito.
Nonostante l’alopecia areata rappresenti solo l’1-4% delle affezioni dermatologiche ambulatoriali, è molto comune nei giovani adulti e colpisce entrambi i sessi in maniera egualitaria. La malattia esordisce prima dei 40 anni nella maggior parte dei pazienti (70-80%) e quasi la metà mostra segni clinici prima dei 20 anni.
Oltre i capelli: l’impatto emotivo dell’alopecia areata
L’alopecia areata tende a presentarsi più frequentemente nei giovani. In alcuni casi, può iniziare con una singola chiazza di perdita di capelli, ma può anche estendersi ad altre aree. In certi casi estremi, può portare all’alopecia areata universale, caratterizzata dalla perdita di peli in diverse aree del corpo.
Indipendentemente dalla presentazione clinica, l’impatto psicologico dell’alopecia areata può essere notevole. La condizione può avere un profondo effetto sulla vita delle persone che ne sono affette. La perdita dei capelli può causare significativo distress psicologico, portando ad ansia, paura, preoccupazione e depressione.
Capelli a “punto esclamativo”: un segno distintivo dell’alopecia areata
Uno dei segni più distintivi dell’alopecia areata è la comparsa dei cosiddetti capelli a “punto esclamativo”. Questo fenomeno si verifica quando i capelli nelle aree periferiche della chiazza senza capelli diventano sempre più sottili verso la radice, assumendo la forma di un punto esclamativo.
Questo non è l’unico aspetto curioso dell’alopecia areata. In alcuni casi, invece di formarsi una chiazza arrotondata di calvizie, la malattia può creare una “striscia” priva di capelli, condizione nota come ofiasi.
Il nuovo trattamento mirato per l’alopecia areata
“L’alopecia areata è una patologia di cui si parla poco, ma che ha gravi ripercussioni sulla stabilità emotiva e la vita di chi ne soffre. Avere a disposizione una terapia specifica come il baricitinib rappresenta un grande passo avanti”, afferma Bianca Maria Piraccini, direttrice della UOC Dermatologia IRCCS Policlinico di Sant’Orsola Università degli Studi di Bologna.
Il farmaco fa parte dei JAK-inibitori, una nuova classe di farmaci atti a bloccare la risposta immunitaria anomala che causa la caduta dei capelli nell’alopecia areata. Questi farmaci bloccano l’azione di alcune piccole molecole che sono state riconosciute come causa della risposta autoimmune nell’alopecia areata.