Una ricerca Universitaria avrebbe consentito di capire che i comuni farmaci antiacidi possono avere una funzione nel contrasto al tumore al fegato. Comunque piano con gli entusiasmi perché in ogni caso non si può prescindere dai metodi di cura classici, come ad esempio la Chemioterapia che resta sempre la terapia più efficace contro il Cancro.
Un lavoro di notevole collaborazione tra biochimici, clinici, immunologi dell’Istituto Nazionale dei Tumori e ricercatori dell’Università di Firenze e di Chieti-Pescara ha consentito di giungere ad un notevole risultato.
E’ stato scoperto che farmaci antiacidi sono in grado di attivare delle risposte immunitarie capaci di bloccare la proliferazione del tumore del fegato in via diretta; lo studio è stato pubblicato recentemente sull’autorevole rivista “Oncoimmunology”.
Non si tratta evidentemente di una nuova cura alternativa del Cancro ma un modo di affiancare la Chemioterapia e gli altri trattamenti che tendono alla soluzione della malattia ma un’importante nuovo approccio che consente di creare condizioni sfavorevoli allo sviluppo delle cellule cancerose, quindi prevenire la riformazione del tumore.
Il Cancro, in generale, consiste in una proliferazione anomala e incontrollata di cellule all’interno di un tessuto, creando anche una rete di vasi sanguigni per alimentarsi e crescere a spese del tessuto su cui proliferano.
In pratica le stesse cellule dei tessuti impazziscono e non rispondono più alle corrette regole di replicazione, il loro DNA è alterato e invece di produrre, nella fattispecie, cellule con le normali funzioni delle cellule del fegato, divengono indifferenziate, invadono l’organo distruggendo le cellule corrette e togliendo al fegato la sua funzione.
E’ ormai sapere comune che l’infiammazione protratta è in grado di alterare il comune funzionamento delle cellule, alterando il loro DNA, per cui i Tumori trovano terreno fertile nei tessuti infiammati.
Oltre a questo una miriade di sostanze esterne che giungono nei tessuti sono in grado di interferire con la giusta replicazione cellulare dando il via alla riproduzione anomala con la formazione del tumore. Ad esempio questo è il caso del fumo di sigaretta o dell’inquinamento ambientale, responsabili di tanti casi di tumore polmonare.
Il Fegato si può considerare come il laboratorio chimico del nostro corpo, tutte le sostanze, buone, utili e non, arrivano al fegato per essere scisse, trasformate o eliminate. Le sostanze buone vengono utilizzate dall’organismo per il suo buon funzionamento mentre altre sostanze tossiche per il fegato ne provocano uno stato infiammatorio e incidono sul DNA delle sue cellule.
Anche la presenza di alcuni virus è in grado di generare alterazioni del DNA e la proliferazione anomala di cellule epatiche. Per questo le infezioni da epatite soprattutto B e C sono in grado di generare tumori al fegato-
Poiché le sostanze che ingerisci arrivano al fegato, è evidente che l’alimentazione ha una notevole importanza rispetto al rischio di sviluppo di tumori. Molte sostanze, coloranti, conservanti, sono ammesse dalla legge entro una quantità massima ma non si considera che sebbene un cibo possa contenerne in quantità legali, ingerendo più alimenti con la stessa sostanza la quantità totale potrebbe andare ben oltre il tollerato.
Oltre a queste sostanze che introduci in maniera inconsapevole, altre sostanze sono introdotte con l’alimentazione in modo consapevole benché senza considerarne la nocività: l’alcool è una delle principali, in grado di danneggiare fortemente il tessuto del fegato, tanto da provocare in alcuni giovani irresponsabili addirittura il coma epatico, come anche alcune droghe lo possono fare, tra le quali quelle che circolano spesso nelle discoteche, l’ecstasy, ad esempio.
Ben vengano le nuove scoperte a contrasto dei tumori, sono fondamentali ma almeno una parte spetta a tutte le persone: prevenire. Questo significa, rispetto al fegato, evitare i cibi conservati, preferire un’alimentazione sana e ricca di antinfiammatori e antiossidanti naturali, ben bilanciata in grassi, proteine e zuccheri ed evitare gli eccessi che sono sempre, comunque, negativi. Un buon bicchiere di vino non fa male, anzi, un litro a pasto si e poi attenzione ai drink alcoolici, vere bombe per il fegato.
Importante anche lo stile di vita: bene l’attività fisica, no a comportamenti anomali che rappresentano fonte di rischio, ad esempio, di contrarre l’epatite B e C.
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