Dall’ormai lontano 2007, in virtù dell’entrata in vigore del d.lgs 231, l’Italia ha legiferato il proprio sistema antiriciclaggio con l’obiettivo di prevenire l’ingresso nel sistema legale di risorse di origine criminale. Sono due, in buona sostanza, i motivi principali per cui è stata introdotta questa normativa: preservare il corretto funzionamento e la stabilità dei mercati finanziari e l’integrità, nel suo complesso, dell’intero tessuto economico nazionale.
Col passare degli anni, complice anche l’elevato “sommerso” che colpisce da Nord a Sud l’intero Stivale, l’azione dei nuclei antiriciclaggio presenti nelle nostre città si è fatto sempre più intenso, al fine di poter reprimere un fenomeno che potremmo definire “atavico”, senza alcun timore di smentita, per quanto concerne la storia del nostro paese.
Perché la Guardia di Finanza ha aumentato i controlli
Negli ultimi mesi, l’attenzione di controllo della Guardia di Finanza è sensibilmente aumentata, come testimoniano i numerosi controlli effettuati anche presso il mondo dei professionisti titolari dei cosiddetti “negozi giuridici”, tra i quali rientrano anche i dottori commercialisti. Questa maggiore attenzione è dovuta, in primis, al contenuto numero di comunicazioni antiriciclaggio effettuate dagli stessi nel corso dello scorso anno: su oltre 155000 operazioni, le comunicazioni sono state poco più di 5000.
A tutto ciò, poi, si aggiunge il sensibile aumento degli atti “poco trasparenti” relativi ad eventi di natura straordinaria correlati al periodo post-covid legati ai vari bonus economici concessi dallo Stato e l’erogazione di fondi straordinari correlati al PNRR. D’altro canto, come la storia insegna, nel momento in cui lo stato drena denaro per sostenere un’economia in difficoltà, come lo è stata indubbiamente durante il periodo della pandemia, i rischi legati al riciclaggio tendono ad aumentare sensibilmente.
Controlli sempre più meticolosi
Basti pensare, ad esempio, che durante il secondo semestre del 2020, periodo nel quale le restrizioni per la pandemia erano pienamente in vigore, sono state registrati oltre 14000 atti di compravendita di quote societarie per un ammontare complessivo che sfonda i 22 miliardi di euro. Va da sé, di conseguenza, che la Guardia di Finanza voglia perlomeno vigilare sul fenomeno, al fine di comprendere che tutto sia stato effettuato nel pieno rispetto della normativa vigente.
I finanzieri, quindi, si recano sempre più frequentemente negli studi dei commercialisti per effettuare operazioni di controllo e contrasto al fenomeno del riciclaggio, chiedendo che il professionista esibisca tutti i documenti predisposti dal medesimo ai fini dell’adeguata verifica dei propri clienti. I controlli sono meticolosi e richiedono che siano presenti, giocoforza, tutti i documenti previsti dalla normativa vigente.
Cosa fare qualora si riceva il verbale di contestazione
Qualora si fosse oggetto di contestazioni, è necessario seguire un particolare iter per poter far valere le proprie ragioni. Dopo aver ricevuto il verbale di contestazione, il professionista dispone di trenta giorni di tempo per inoltrare le memorie al MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze), tenendo ben presente quanto è stato legiferato. A tal proposito, è estremamente interessante leggere le sentenze pubblicate sul sito www.antiriciclaggio.it al fine di comprendere la portata delle contestazioni e il regime sanzionatorio relativo.
Sul medesimo portale, poi, viene posta grande attenzione al tema delle memorie antiriciclaggio che devono essere predisposte con cura al fine di limitare le successive contestazioni del ministero. L’autore del sito non è il legale che ha patrocinato le cause, ma un avvocato appassionato al tema che mette il suo sito a disposizione di tutti gli interessati.
Un luogo, quindi, estremamente importante per tutti i professionisti del settore, dove è possibile avvalersi dell’aiuto di un collega che è in grado, grazie alla disponibilità ad intervenire in modo rapido, come necessario nella materia in questione, di fornire un supporto reale a concreto su problematiche relative all’antiriciclaggio e nella redazione e revisione delle memorie difensive al MEF.