Gli attacchi di panico sono un disturbo d’ansia caratterizzato da forti stati d’ansia accompagnati da altri sintomi psicologici e fisici, sentimenti di paura, terrore, disagio, oltre al fatto che si possono anche classificare come improvvisi ed apparentemente senza motivo di esistere, andando a variare in intensità e durata e questi ultimi possono anche arrivare in un momento in cui l’interessato è piuttosto rilassato. In Italia ne soffrono circa 10 milioni di persone, dunque si tratta di un fenomeno piuttosto diffuso. Di seguito, ecco dunque quali sono sintomi e cause degli attacchi di panico improvvisi e cosa si può fare al riguardo.
Sintomi degli attacchi di panico
I sintomi o disturbi causati da un attacco di panico possono essere spaventosi e concretizzarsi da un momento all’altro, senza preavviso e nonostante ci si trovi in uno status piuttosto tranquillo. Oltre ad un chiaro senso d’ansia, un attacco di panico può essere accompagnato da molti altri fastidi, di seguito elencati:
- Palpitazioni
- Tachicardia
- Sudorazione
- Tremori
- Vampate di calore
- Brividi
- Mancanza di fiato
- Sensazione di soffocamento
- Dolore al petto
- Nausea
- Sensazione di instabilità e svenimento
- Formicolio
- Paura di morire, di perdere il controllo o di impazzire
- Sensazione che ciò che ci circonda sia irreale o distaccato da se stessi
L’intensità di un attacco di panico può addirittura portare a credere che si stia avendo un infarto anche se, nonostante sia spaventoso, non ha nessun collegamento con esso e, con il tempo, si diventa più consapevoli e più capaci di controllarlo. Mediamente, un attacco di panico dura tra i 5 ed i 20 minuti, ma ci sono casi in cui si arriva fino ad un’ora di durata.
Cause di un attacco di panico
La causa esatta di un attacco di panico non è mai del tutto chiara, ma si ritiene che possa trattarsi di una combinazione di fattori psicologici e fisici come un’esperienza di vita passata traumatica (lutto), la genetica stessa (se si hanno parenti stretti che ne soffrono), neurotrasmettitori (lo squilibrio tra queste sostanze che chimiche che si trovano all’interno del cervello) e l’avere pensieri catastrofici (chi soffre di attacchi di panico tende spesso ad interpretare lievi disturbi fisici come fossero invece segni di una qualche altra grave malattia, che andrebbe ad innescare nel sistema nervoso una sorta di allarme).
Come controllare un attacco di panico improvviso e cosa fare se si è soli
Per tentare di controllare un attacco di panico improvviso, ci sono alcune cose consigliate da medici e studiosi che potrebbero aiutare. In primis, rendersi conto che avere un attacco di panico non comporta problemi fisici o conseguenze dannose e non sta a significare che si è pazzi, a prescindere da quali siano le sensazioni provate. Per esempio, nel caso si provi la sensazione di svenimento, bisogna essere consapevoli che ciò non può avvenire. Un altro aiuto può essere quello di rallentare il ritmo dei respiri, prendersi una pausa, mettersi seduti e fare respiri lenti e profondi. Può aiutare anche raffigurarsi – nella propria mente – l’immagine di una persona di cui si fida e che crede in voi, immaginando che sia seduta proprio lì, incoraggiandovi. Se possibile, iniziare a camminare, parlare con persone vicine e fare in modo che l’adrenalina accumulata vada a defluire. Si può inoltre occupare la mente con dei compiti da fare e che richiedono concentrazione.
Se durante un attacco di panico improvviso ci si trova completamente soli, le tecniche di rilassamento sopracitate sono ottime e possono fare molto, ma potrebbero essere insufficienti. Secondo le linee guida internazionali dell’APA – American Psychological Association – la maggior parte delle persone ha bisogno di un trattamento per tornare a una vita normale. Il disturbo potrebbe così essere superato senza portare ad ulteriori conseguenze. Il metodo più indicato è quello della Terapia Cognitivo Comportamentale.