La situazione di tensione tra Israele e Palestina si riflette a Milano. Oltre alle varie manifestazioni di solidarietà per entrambi i lati, un recente incidente evidenzia come la metropoli lombarda stia risentendo dei riflessi della crisi in Medio Oriente.
Il 9 ottobre, due operatori “face to face” dell’Unicef, cioè quei giovani che si posizionano nelle vie cittadine per illustrare i progetti dell’organizzazione dedicata alla tutela dell’infanzia e dei diritti umani, e cercare possibili sostenitori, erano in corso Buenos Aires, vicino a Porta Venezia, all’esterno del negozio del marchio di moda Guess. Tutto procedeva senza intoppi fino a quando sono stati brutalmente attaccati ricevendo testate, calci e minacce di morte.
L’attaccante, presumibilmente un turista, forse di origine israeliana, si è scagliato contro di loro gridando in inglese: “Di’ Palestina un’altra volta e ti ammazzo”. Secondo Unicef, i due giovani non stavano affatto discutendo del conflitto israelo-palestinese. Probabilmente, stavano solo elencando alcuni dei progetti realizzati in diverse nazioni come la Palestina, il Sudan, la Siria o Tel Aviv. È probabile che l’aggressore abbia sentito menzionare Gaza e abbia reagito in maniera violenta.
L’Unicef ha espresso il suo sostegno ufficiale ai due operatori, sottolineando la loro capacità di non rispondere né alle provocazioni fisiche né a quelle verbali. In un contesto così delicato, un messaggio pacifico che dovrebbe servire da esempio per molti.
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