Arriva l’indennità una tantum per una particolare categoria di persone. Ecco quali sono i requisiti e come fare richiesta.
La pensione di reversibilità rappresenta un importante pilastro del sistema previdenziale. Essa offre un sostegno finanziario ai superstiti di un lavoratore deceduto. Quando un lavoratore contribuente al sistema pensionistico scompare, la pensione di reversibilità viene erogata al coniuge, ai figli o ai parenti a carico. Così si garantisce un reddito stabile e continuativo per affrontare le difficoltà economiche conseguenti alla perdita del sostentamento principale.
Tuttavia, ci sono casi in cui i familiari del defunto non soddisfano i requisiti per ottenere la pensione di reversibilità. In queste circostanze, entra in gioco l’indennità una tantum, un’importante forma di assistenza economica erogata dall’INPS. Questa indennità, calcolata in base ai contributi versati dal lavoratore deceduto, fornisce un supporto finanziario temporaneo ai superstiti. Vediamo chi ha diritto a questa indennità e come si richiede.
Come abbiamo detto, la pensione di reversibilità si basa sul principio della continuità economica, garantendo ai familiari del defunto un reddito stabile che possa sostituire quello perduto con la sua scomparsa. Nonostante la sua importanza ci sono situazioni in cui i requisiti per ottenere la pensione di reversibilità non sono soddisfatti. Questo può avvenire per vari motivi. Ad esempio per la mancanza di contributi sufficienti da parte del lavoratore deceduto o la mancanza di un coniuge o di figli a carico.
In queste circostanze, i familiari si trovano ad affrontare una difficile situazione economica, soprattutto se dipendevano principalmente dal reddito del lavoratore defunto. È qui che entra in gioco l’indennità una tantum, offrendo un sostegno temporaneo e necessario per far fronte alle spese immediate e garantire una transizione più agevole verso una nuova realtà finanziaria.
Per poter richiedere l’indennità una tantum, i familiari del lavoratore defunto devono rispettare alcuni requisiti. Non devono avere diritto a rendite INAIL, devono rispettare i limiti reddituali stabiliti dalla legge 335/1995 e non devono avere diritto a pensione indiretta o supplementare indiretta. Inoltre, è importante precisare che i superstiti dei lavoratori iscritti alla Gestione Separata hanno diritto alla pensione supplementare indiretta anche se sono titolari di una pensione indiretta a carico dell’AGO e delle gestioni previdenziali obbligatorie dei liberi professionisti.
La domanda per ottenere l’indennità una tantum può essere presentata tramite diversi canali. Online, accedendo al servizio web “Indennità una tantum ai superstiti” sul sito dell’INPS e compilando l’apposito modulo. Tramite Contact Center, chiamando il numero gratuito 803 164 (da rete fissa) o 06 164 164 (da rete mobile), è possibile ricevere assistenza e istruzioni su come procedere con la domanda. Tramite enti di patronato e intermediari dell’INPS, che offrono supporto nella compilazione della domanda e nella gestione delle pratiche.
In conclusione, l’indennità una tantum rappresenta un’importante forma di sicurezza per i familiari dei lavoratori deceduti che non hanno diritto alla pensione di reversibilità. Grazie a questa forma di assistenza economica, è possibile garantire un sostegno finanziario temporaneo, consentendo ai superstiti di affrontare con maggiore tranquillità il periodo immediatamente successivo alla perdita del sostentamento principale.
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