I buoni fruttiferi postali sono una delle scelte di investimento che gli italiani sembrano preferire.
Sono diverse le motivazioni a sostegno della preferenza riservata ai buoni di Poste Italiane. Innanzitutto, sono semplici da ottenere e riscattare in qualsiasi Ufficio Postale del paese. Si può scegliere tra la classica forma cartacea di emissione dei buoni, oppure optare per la moderna forma dei buoni dematerializzati (che a differenza dei cartacei si possono anche acquistare online).
Inoltre, i buoni fruttiferi postali sono particolarmente sicuri poiché garantiti dallo Stato italiano, che si impegna a restituire l’intero importo alla scadenza del buono. Proseguendo, questi buoni non sono soggetti alle tasse di successione, e si possono incassare anche prima della scadenza in ogni momento lo si desideri, ovviamente si ottiene il capitale iniziale e solo eventualmente gli interessi maturati (le condizioni a proposito dei rendimenti variano in base al tipo di buono fruttifero considerato). In gergo tecnico si dice che i buoni fruttiferi postali non sono soggetti al cosiddetto “rischio di mercato”, come invece lo sono i Buoni del Tesoro (BTP).
Una forma di buono postale molto diffusa è il buono fruttifero cointestato, vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come rimborsarlo.
Buoni fruttiferi postali cointestati: cosa sono e come rimborsarli
Partiamo dal presupposto che un buono fruttifero postale cointestato non è propriamente definibile come una tipologia di buono postale, poiché in realtà tutti i buoni fruttiferi postali possono essere cointestati. Infatti, un buono cointestato è semplicemente un buono che appartiene contemporaneamente a più persone, ovvero gli intestatari. Un esempio molto comune è il buono cointestato da nonni e nipoti, oppure genitori e figli, e così via.
Quando il buono fruttifero postale viene acquistato, cioè al momento della sottoscrizione, sarà cura dei soggetti interessati comunicare i nominativi degli intestatari del buono. Questi saranno poi registrati non soltanto dalle Poste Italiane, ma anche dalla Cassa Depositi e Prestiti, che si occupa della concreta emissione dei buoni fruttiferi.
Dopo la sottoscrizione, i buoni fruttiferi postali cointestati potranno essere riscossi anche solo da uno degli intestatari, e anche senza l’autorizzazione degli altri. Nel caso in cui il buono in questione fosse cartaceo, basterà recarsi con esso in qualunque Ufficio Postale, anche in questo caso senza che siano presenti tutti gli intestatari.
Il numero massimo di persone che possono cointestare un buono fruttifero postale è quattro. Al momento della sottoscrizione si può decidere se optare per la pari facoltà di rimborso per ciascun intestatario oppure no. La clausola “con pari facoltà di rimborso” (CPFR o PFR) indica che ognuno degli intestatari del buono fruttifero può richiederne autonomamente l’intero rimborso semplicemente presentandolo alle Poste.
Intestazione dei buoni fruttiferi postali cointestati: informazioni utili
Passiamo ora all’intestazione dei buoni fruttiferi postali cointestati, specificando innanzitutto che non è possibile per i minorenni avere un buono cointestato, né che siano tutti minorenni né che uno o più degli intestatari sia maggiorenne. I minori possono optare esclusivamente per i buoni fruttiferi monointestati, ovvero intestati ad una sola persona.
Per quanto riguarda invece l’eventuale modifica degli intestatari del buono, i nominativi registrati al momento della sottoscrizione vengono registrati nell’Anagrafe generale di Poste Italiane. Di conseguenza, i buoni cointestati non possono essere ceduti e neanche modificati nell’intestazione.
L’unica eccezione è rappresentata dal caso in cui uno degli intestatari venisse a mancare. In questo caso si può optare per il rimborso con relativi interessi recandosi in Ufficio Postale con il Buono, questo si può fare sia alla scadenza che prima. In caso di decesso di uno degli intestatari, inoltre, si può procedere con il trasferimento dell’intestazione in seguito alla successione. A questo proposito ricordiamo che uno dei vantaggi dei buoni postali è proprio il fatto di non essere soggetti alle tasse di successione.
In alternativa, per cambiare gli intestatari si può procedere prima con il rimborso del buono esistente e poi con la richiesta di uno nuovo.