Dopo una fase iniziale di eccitamento per la novità, il tempo di ChatGPT – in Italia dal novembre del 2022 – sembra stia volgendo al termine. Il popolare chatbot di OpenAI ha infatti diminuito il proprio traffico e le proprie visite per il quarto mese consecutivo anche se, nonostante tutto, è ancora presto per decretare la fine di questa IA (Intelligenza Artificiale). Di seguito, ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
Tutti i numeri del calo di visite di ChatGPT
Iniziamo dal principio: se ne sente parlare da tempo, ma cos’è davvero ChatGPT? Si tratta di un sistema che utilizza l’IA (Intelligenza Artificiale) per elaborare il linguaggio umano al fine di fornire risposte elaborate e di senso compiuto a domande specifiche su qualsivoglia argomento. Dalla sua nascita – in Italia è approdato a novembre 2022 – ha raggiunto in pochi mesi oltre 100 milioni di utenti. Oggi però la musica è un’altra ed il numero di utenti sta drasticamente calando, sicuramente anche per via del blocco ricevuto da parte del Garante della Privacy che lo aveva ritenuto uno strumento non sicuro, soprattutto in mano ai più piccoli. In ogni caso, negli ultimi mesi i numeri sono crollati: nel mese di maggio il traffico negli Stati Uniti – percentuale di utenti nella fascia d’età 18-24 anni – è diminuito del 10%, a giugno e luglio si è arrivati ad un 15% mentre nel mese di agosto le visite sono diminuite di un ulteriore 3,2%.
Numeri negativi ma non così allarmanti, perché si tratta comunque del periodo estivo e, considerando che ChatGPT viene utilizzato in primis da studenti in cerca di aiuto per compiti ed esami, non dovrebbe sorprendere poi così tanto che i numeri calino nel periodo delle vacanze estive. Sarà dunque decisivo il mese di settembre e vedere con quali percentuali terminerà questo 2023, per poter davvero parlare del futuro – al momento comunque grigio – di ChatGPT e dell’intelligenza artificiale.