Ex compagno di infermiera assassinata a Roma rimane in detenzione: le preoccupazioni della vittima

Confermata la detenzione di Adil Harrati, ex compagno dell’infermiera Rossella Nappini, tragicamente uccisa a Roma il 4 settembre 2023. Dopo l’udienza di questa mattina a Regina Coeli, è stato deciso che Harrati, 45 anni, rimarrà in prigione. L’uomo, durante l’interrogatorio di garanzia, ha scelto di non rispondere alle domande.

La violenta morte di Rossella è avvenuta nell’androne della sua abitazione a Trionfale-Primavalle, Roma. Harrati, un operaio edile marocchino senza permesso di soggiorno e con passato penale per rapina, si è presentato questa mattina davanti al gip per la convalida del suo arresto.

L’udienza si è tenuta nel carcere di Regina Coeli, dove Harrati è detenuto da quando è stato arrestato. Le accuse a suo carico sono gravi: omicidio aggravato dalla premeditazione. Secondo gli investigatori, sembra che l’uomo si sia recato alla casa della vittima con un coltello, che al momento non è stato trovato. Il suo avvocato, Rosario Cunsolo, ha assistito Harrati mentre rimaneva in silenzio davanti alla giudice Daniela Caramica D’Auri, che deciderà nelle prossime ore se mantenere o no la detenzione.

La famiglia della vittima ha espresso profonda preoccupazione. “Rossella era molto preoccupata ultimamente”, hanno rivelato gli zii della donna, “si era confidata con nostro figlio, suo cugino, e si sentivano praticamente ogni giorno. Non conoscevamo l’uomo marocchino, ma era chiaro che Rossella stava soffrendo per qualche motivo”.

Rossella aveva rivelato a parenti e amici la difficoltà della sua relazione con Harrati, che sembra l’abbia coartata a convivere nel suo appartamento. Harrati aveva conosciuto Rossella durante alcuni lavori di ristrutturazione nel suo edificio. La loro breve relazione era terminata in primavera, per ragioni ancora da chiarire. Forse a causa di un comportamento violento da parte di Harrati?

La domanda rimane senza risposta, poiché Harrati si è rifiutato di rispondere alle domande dell’interrogatorio, compresa quella sulla sua presenza nella zona al momento del crimine, come suggeriscono i dati del suo telefono. Non ha nemmeno voluto confermare se fosse lui l’uomo visto allontanarsi dalla casa di Rossella subito dopo l’omicidio, come raccontato da un testimone chiave.

La giudice deve ancora decidere sulla richiesta di detenzione preventiva di Harrati, a causa del rischio di fuga. La procura ha presentato una serie di prove a sostegno dell’accusa, tra cui video di sorveglianza, dati di telefonia e testimonianze. Harrati, irregolare in Italia, si sarebbe recato alla casa di Rossella con l’intenzione di ucciderla; per questo motivo, la procura di Roma ha deciso di aggravare l’accusa.

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