Antonio Veneziano, un ex dipendente della Sigifer, l’azienda per cui lavoravano i cinque operai che hanno perso la vita nel disastro ferroviario di Brandizzo, ha espresso la sua frustrazione e rabbia in una recente intervista con la Procura di Ivrea. “Devono essere puniti e l’azienda deve cessare”, ha dichiarato Veneziano, facendo riferimento ai responsabili dell’azienda e alle sue condizioni di lavoro.
Veneziano, che è stato interrogato come persona informata sui fatti, ha lavorato per Sigifer per circa due anni. In quel periodo, ha avuto modo di sperimentare in prima persona le condizioni di lavoro potenzialmente pericolose.
Ha rivelato che, in più occasioni, gli è stato chiesto di lavorare sui binari ferroviari senza un’autorizzazione adeguata. “Ho confermato quello che avevo già detto”, ha affermato Veneziano, “ma ora non posso parlare di più”. Questa rivelazione, che conferma le preoccupazioni sulla sicurezza del lavoro presso Sigifer, viene alla luce poco dopo l’incidente ferroviario che ha causato la morte di cinque operai.
Le dichiarazioni di Veneziano evidenziano l’importanza di una supervisione e regolamentazione rigorosa delle condizioni di lavoro, in particolar modo per quelle professioni che comportano un alto rischio. La sua testimonianza mette in evidenza non solo la necessità di una giustizia per i lavoratori deceduti, ma anche l’importanza della prevenzione per garantire che tragedie del genere non si ripetano in futuro.
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