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Farmaci creati da Intelligenza Artificiale: ecco a che punto siamo

L’uso che ogni singolo individuo può fare dei farmaci è estremamente vario – dal curarsi all’assumere sostanze come la vitamina D – ma, con il progredire dei tempi, inizia a cambiare anche il modo in cui essi vengono creati. Per esempio, negli ultimi tempi si stanno facendo passi avanti giganteschi per quanto riguarda la nascita di farmaci per mano dell’Intelligenza Artificiale, ma a che punto siamo? Di seguito, ecco tutto quello che sappiamo.

Intelligenza artificiale in campo farmaceutico: cosa sta succedendo

Grazie soprattutto alle tante startup avviate nel settore, negli ultimi anni l’utilizzo dell’IA (Intelligenza Artificiale) in campo farmaceutico sta aumentando vertiginosamente. La sua utilità è presto detta: dimezza tempi e costi della ricerca. A tal proposito, è stata recentemente avviata a Hong Kong una delle prime sperimentazioni umane con un farmaco – denominato INS018_055 – interamente scoperto e progettato da essa.

Il farmaco in questione è stato somministrato ad una paziente affetta da fibrosi polmonare idiopatica che, se non trattata, può portare alla morte in non più di 5 anni. I farmaci usati fino ad oggi per trattare questa malattia non riescono però ad arrestarne la progressione, oltre ad avere alcuni effetti collaterali.

Il farmaco INS018_055 sta invece ottenendo risultati più che positivi a livello internazionale e potrebbe portare ad una svolta in campo farmaceutico. Chiaramente si tratta di un lavoro appena iniziato, ma i segnali che si stanno ottenendo negli ultimi anni sono più che incoraggianti. Ma quindi, investire nell’Intelligenza Artificiale per creare nuovi farmaci ha senso?

Perché investire nell’Intelligenza Artificiale?

Al netto di tutto ciò dunque, perché ha senso investire nell’Intelligenza Artificiale in campo farmaceutico? Potenzialmente, l’IA potrebbe portare al dimezzamento dei tempi di scoperta dei farmaci stessi, oltre a ridurre il costo per l’immissione degli stessi nel mercato dei medicinali. In questo senso, alcuni colossi come Johnson & Johnson hanno già siglato degli accordi di partnership con Insilico Medicine per accedere alle loro tecnologie.

In sostanza: ad oggi non ci sono garanzie sul successo dei farmaci creati dall’IA, ma essa sta dimostrando quanto grande possa essere il suo contributo nel mondo farmaceutico, quindi non resta che vedere quali saranno i progressi futuri, ma l’impressione è che si sia vicina ad una svolta storica.

Gabriele Maccauro

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