Il giovane Filippo Turetta, noto come l’omicida reo confesso di Giulia Cecchettin, compie oggi 22 anni. Attualmente, egli si trova rinchiuso nell’infermeria della sesta sezione del carcere di Montorio, dove le sue condizioni psichiatriche vengono attentamente monitorate dai medici e dal personale carcerario.
Turetta ha adottato un atteggiamento riservato, evitando di guardare negli occhi gli altri detenuti e parlando poco. Come gli altri reclusi di quel reparto, ha accesso a libri, riviste, televisione e una Playstation. Condivide la sua cella con un detenuto più anziano, condannato per reati finanziari, il quale è in contatto con il personale carcerario per segnalare eventuali problematiche.
Secondo le informazioni in nostro possesso, questo è un periodo particolarmente critico per l’omicida reo confesso. Nel corso dell’ultimo mese, Filippo sta cercando di affrontare la gravità delle sue azioni e confrontarsi con la propria coscienza. La sua situazione è considerata a rischio, motivo per cui viene costantemente monitorato. È probabile che oggi o nei prossimi giorni i genitori di Filippo lo vadano a trovare, segnando la seconda visita da quando il giovane universitario padovano è stato rinchiuso a Verona, precisamente dal 25 novembre scorso.
Turetta è stato arrestato il 19 novembre vicino a Lipsia, grazie all’intervento della polizia tedesca. Il giorno precedente, il corpo di Giulia era stato scoperto in una grotta, in un dirupo nei pressi di Barcis. Filippo aveva nascosto il corpo, coprendolo persino con sacchi di plastica neri, nella speranza che nessuno trovasse mai i suoi resti.
Nel frattempo, venerdì scorso, la Grande Punto utilizzata da Turetta per sequestrare Giulia è giunta al RIS di Parma. Adesso spetta alla procura di Venezia convocare i difensori di Turetta e i legali della famiglia Cecchettin, che a loro volta potranno nominare dei periti per effettuare gli esami sull’auto insieme alle forze dell’ordine.
Il proseguimento delle indagini prevede l’interrogatorio approfondito di Turetta, dove la sua confessione e la narrazione degli eventi tragici della notte dell’11 novembre sono già documentati nelle carte della procura. L’inchiesta potrebbe avvicinarsi alla conclusione nelle prossime settimane, con Turetta che è accusato di omicidio volontario aggravato. Al momento, l’attenzione si concentra sulla possibile premeditazione, aspetto cruciale che potrebbe influire sulla pena, con l’ergastolo come possibile conseguenza.
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