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Formazione aziendale in Italia: i numeri relativi alla transizione digitale

L’evoluzione tecnologica è costante e con la pandemia si è velocizzata ulteriormente. Chiaramente i dispositivi e i software progettati non influiscono soltanto nella vita quotidiana delle persone, bensì vanno a toccare anche gli assetti economici di qualunque settore. I cambiamenti che ne derivano abbondano, e da questo punto di vista basta pensare alle modifiche presenti nell’ambito turistico, nonché in quello istituzionale e aziendale. D’altronde, i macchinari così come i programmi informatici, permettono di automatizzare e quindi semplificare una gran quantità di passaggi, facendo risparmiare tempo e ottimizzando i profitti.

A fronte della transizione digitale in corso, diverse realtà operanti nei settori più disparati stanno investendo molto nella formazione; inoltre, dal momento che tra i percorsi formativi più richiesti ci sono quelli online, in molti casi le aziende che li curano si vedono a loro volta costrette a ottimizzare la loro offerta e in tal senso i corsi di presentazioni in powerpoint, che gli esperti come Maurizio La Cava curano da anni, sono funzionali a tale obiettivo. Ma i dipendenti di tutte le aziende vengono preparati al meglio per poter utilizzare qualunque tipo di dispositivo, che si tratti di una macchina o di un programma informatico. Ciò a favore sia dell’individuo che dell’attività commerciale, poiché il livello della produzione si alza sensibilmente. Per concentrarci sulla formazione aziendale in Italia: ecco quali sono i numeri relativi alla transizione digitale.

Formazione aziendale italiana: tutti i numeri relativi alla transizione digitale

In merito alla transizione digitale e ai suoi effetti sulla formazione aziendale italiana, è possibile riscontrare dei dati importanti a riguardo. Il 47% delle maggiori aziende e Pmi hanno registrato delle modifiche legate alla digitalizzazione, e la priorità l’hanno assunta il project management (con il 27%), lo smart working (con il 26%) e la diversity&inclusion (con il 25%). Per ciò che concerne gli investimenti economici nella formazione dei prossimi tre anni, è prevista un’importante crescita per il 39% delle imprese, proporzionale però al 33% di parità messa in conto tramite upskilling e reskilling. La business school del Politecnico di Milano ha svolto la suddetta ricerca prendendo in esame il 61% delle grandi aziende e il 39% di Pmi, le quali ricoprono diversi settori tra cui il commercio, le produzioni di macchinari e attrezzature, l’informatica, i trasporti e tanto altro.

La formazione e il contributo per la crescita aziendale

La crescita aziendale è inevitabilmente legata alla formazione, poiché si è ormai raggiunta una certezza: un individuo che svolge un evidente percorso di sviluppo, può contribuire in maniera incisiva alla crescita organica dell’impresa. Grazie alla ricerca citata in precedenza si è a conoscenza del parere delle società coinvolte, le quali si pongono positivamente nei confronti della formazione come soggetto e oggetto della trasformazione. Basti pensare al budget medio stilato dalle aziende nel 2021 per dar vita a dei corsi di formazione di livello. Infatti, il dato relativo al budget medio è di circa 900mila euro, e il valore medio per le grandi aziende è di circa 1.4 milioni di euro.

Essenziale anche citare la media oraria del personale coinvolto, che corrisponde a 32 ore di formazione; si tratta di una crescita esponenziale rispetto al 2020 e al 2019. La modalità formativa maggiormente diffusa è senza dubbio quella online/digital learning, imponendosi nel 62% dei casi. Tuttavia, terminato il periodo pandemico le aziende hanno deciso di spingere per un’alternanza tra la formazione online e quella in presenza, sebbene quest’ultima venga utilizzata esclusivamente dal 15% delle imprese nel 2021. Una modalità in ascesa è invece il microlearning, adoperato dal 47% delle aziende. Chiaramente l’emergenza Covid-19 ha contribuito a velocizzare i processi della transizione digitale, ma si sarebbe comunque arrivati ben presto a parlare delle percentuali descritte fin qui.

Francesco Sganga

Capo redattore di GiornaleSocial.it, appassionato di news e tecnologia.

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