La gengivite è un processo infiammatorio molto comune che riguarda le gengive. Se non adeguatamente curata, la gengivite può trasformarsi in parodontite, uno stadio più avanzato e critico della patologia che potrebbe comportare la perdita del dente.
Quando compaiono i primi sintomi della gengivite, è molto importante rivolgersi al dentista. Nell’attesa della visita si può alleviare il fastidio provocato dall’infiammazione attraverso degli sciacqui con acqua salata.
La causa più diffusa di gengivite è la scarsa igiene dentale. Infatti, l’infiammazione può derivare dalla placca batterica che si forma vicino alla gengiva. Per questo motivo è consigliato sottoporsi regolarmente alla pulizia dentale professionale.
Tuttavia, da alcuni studi emerge che la gengivite potrebbe essere favorita da alcuni farmaci.
Recenti studi dimostrano che alcuni tipi di farmaci potrebbero contribuire a causare la gengivite. Questi medicinali potrebbero infatti provocare l’aumento dei batteri nel tessuto parodontale, in particolar modo nei casi in cui alla base vi è già una predisposizione alla patologia.
Tra le tipologie di farmaci che sembrano poter avere tra gli effetti indesiderati anche l’infiammazione gengivale troviamo i calcio-antagonisti utilizzati come anti-ipertensivi; gli anticovulsivi usati per il trattamento dell’epilessia; gli immunoregolatori; e i contraccettivi orali se usati in alte dosi.
Mario Aimetti, presidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) e professore di Parodontologia all’Università di Torino, ha spiegato che:
L’aumento dell’infiammazione e del volume gengivale che ne consegue non si presenta in tutti i pazienti che ne fanno uso. Inoltre gli effetti possono variare anche nella stessa persona, a seconda dell’età o dal cambio di abitudini, come l’aumento o la cessazione del fumo e una più o meno accurata igiene orale.
E continua:
In base a meccanismi diversi, l’aumento del volume gengivale indotto da questi farmaci favorisce l’accumulo di placca batterica sulla superficie dentale vicino alla gengiva. Questa, a sua volta, ne causa l’infiammazione. Quindi, se si assumano questi farmaci, bisogna informare il dentista e, in caso di necessità recarsi da un parodontologo per una visita di controllo.
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