La Provenza è una regione della Francia immersa nella dimensione del sogno: villaggi d’altri tempi, castelli, distese di lavanda, acque cristalline e le suggestive Gole del Verdon, non stupisce che il poeta italiano Francesco Petrarca abbia trovato ispirazione proprio nel sud della Francia. Ripercorriamo i luoghi che hanno ispirato il “Canzoniere”.
La Provenza di Francesco Petrarca: il villaggio che ha ispirato il poeta
Castelli, fortezze, piccoli e suggestivi villaggi, infinite e profumate distese di lavanda, “chiare, fresche e dolci acque”, tutto ciò trova spazio in Provenza, una regione nel Sud della Francia che ha ispirato i versi del poeta italiano Francesco Petrarca.
La prima volta di Petrarca in Provenza risale a quando il poeta non era più che un bambino, costretto a lasciare la Toscana alla volta di Avignone a causa del lavoro di suo padre.
Rimasto incantato dalla bellezza del luogo, Petrarca vi fece ritorno da adulto, e si trasferì in un villaggio di artigiani chiamato Fontaine-de-Vaucluse, e qui visse per venti anni. In questo suggestivo villaggio Francesco Petrarca fece la conoscenza di Laura, che stravolse la sua vita e i suoi scritti. Proprio a Laura sono dedicati numerosi sonetti del “Canzoniere” di Petrarca, che ancora oggi è un modello stilistico di eccellenza che riflette il Rinascimento.
Ad oggi sono moltissimi gli studiosi e i letterati che si recano in Provenza per visitare il villaggio in cui per decenni ha vissuto Francesco Petrarca e in particolare il Musée-Bibliothèque François Pétrarque. Il Museo, la cui inaugurazione risale al 1927, e si sviluppa intorno a quella che si suppone essere stata la residenza del celebre poeta. All’interno del museo sono conservate alcune bozze, effetti personali e memorabilia.
Inoltre, proprio al centro del villaggio provenzale nel 1804 fu innalzata una colonna per celebrare e commemorare il 500° anniversario della nascita di Francesco Petrarca. Fontaine-de-Vaucluse vanta altresì uno splendido giardino lungo il fiume che prende il nome del poeta, da cui ammirare quelle che Petrarca definì “chiare, fresche e dolci acque”.