In Italia, come in ogni paese, è molto importante curare la propria salute: che sia l’analisi delle piastrine o il combattere le malattie più gravi, le risorse sanitarie sono tra le cose più richieste in assoluto, ma ormai stanno diventando sempre più difficili. Le ultime analisi hanno riscontrato che sempre più medici italiani stanno andando via dall’Italia per numerose problematiche legate allo stato.
Secondo i numerosi calcoli fatti, ogni anno aumenta il numero di persone specializzate in medicina che decidono di lasciare il paese. La cosa sarebbe dovuta agli stipendi sempre più bassi mentre invece è in aumento la richiesta dei lavori, con straordinari non pagati e mancanza di tutela sul territorio lavorativo. Nei vari ospedali ci sono diverse accuse di sfruttamento e per questo c’è molta carenza di personale. Un altro elemento è la mancanza di interesse ad assumere persone più giovani, cosa che però non fa altro che peggiorare la situazione dato il numero enorme di richiesta di assunzione da parte di laureati.
Il dottore Pierino Di Silverio, il quale è il segretario nazionale di Anaoo Assomed, ha spiegato in un’intervista a Fan Page i vari dettagli legati a questa tragedia italiana attraverso queste parole:
“C’è una condizione nella quale versa la professione medica che ci sottopone costantemente a quei tribunali con una penalizzazione dell’atto medico. Poi c’è il lato economico, dato che siamo i meno pagati d’Europa, con una pressione fiscale del 43%.Per non parlare della carenza di personale, che è il lato più organizzativo, e del fatto che solo il 7% dei medici riesce a fare carriera e quindi si vede un riconoscimento professionale, ingabbiato in incompatibilità dovute al fatto che noi rientriamo nella pubblica amministrazione, unico caso al mondo. Infine, c’è il problema degli ospedali italiani e della gestione delle cure: il ruolo del medico sociale in Italia è un ruolo che si allontana inevitabilmente dalla professione. Siamo aggrediti, violentati, non tutelati da nessuno.
Noi chiediamo interventi legislativi ed economici. In primis, la depenalizzazione dell’atto medico, la riforma integrale del decreto 70, con aumenti di posti letto e soprattutto aumenti di personale medico, un investimento economico sullo stipendio dei medici e un percorso che porti l’ospedale a essere un luogo sicuro di cura. Chiediamo anche la liberalizzazione della professione, nel senso che il medico non può essere soggetto a questa burocratizzazione. Noi dobbiamo fare i medici, la parte burocratica deve stare agli amministrativi.“
Al momento non sono state proposte soluzioni su questo calo gigantesco del numero di dottori in Italia, ma se la situazione continua a peggiorare il sistema sanitario del paese potrebbe essere sempre più in pericolo.
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