Napoli: in vigore le proteste dei lavoratori

IIn Italia ultimamente sono messe sempre più in discussione le riforme riguardanti il lavoro: tra calcoli delle pensioni e diritti delle ferie, le cose nello stato non stanno proseguendo bene e questo lo sanno benissimo i sindacati, i quali stanno aumentando le proteste sempre di più. Dopo le manifestazioni fatte a Bologna e quelle fatte a Milano, adesso è la volta di Napoli.

Il corteo a Napoli: la protesta di Maurizio Landini

Il segretario della Cgil Maurizio Landini è stato uno dei principali guidatori delle decine di migliaia di lavoratori che a Napoli hanno organizzato un corteo nelle piazze, esprimendosi molto duramente attraverso queste parole:

“Il governo cambi politiche, se non avviene noi intendiamo proseguire con tutti strumenti a disposizione, sciopero generale compreso. È il momento di unire il Paese, non di dividerlo. L’autonomia differenziata è la strada sbagliata, bisogna che si fermino e tornino indietro.

Abbiamo costruito una piattaforma molto impegnativa e oggi siamo a Napoli dove chiudiamo questo ciclo di mobilitazione che va avanti da due mani. Aspettiamo di capire se il governo dà un segnale di disponibilità per la ripresa del dialogo e del confronto. Diversamente, non staremo con le mani in mano. La costituzione va applicata, non cambiata.”

Il commento di Pierpaolo Bombardieri

Al corteo si è unito Pierpaolo Bombardieri, il segretario generale della Uil, il quale ha rilasciato queste dichiarazioni durante la manifestazione:

“Ricominciamo da tre. Noi non ci fermiamo, la manifestazione di oggi è l’ulteriore dimostrazione della voglia della gente di cambiare, noi siamo qui per chiedere alla gente e alla politica di cambiare le scelte fatte, di dare più attenzione alle persone rimaste indietro.

Noi continueremo a lavorare finché non avremo apertura dal governo che deve pensare a chi ha sofferto più di altri in questo periodo. Ci sono grandi temi sui quali non ci sono risposte, il lavoro, la sicurezza sul lavoro, il recupero del potere d’acquisto, la riforma fiscale e la riforma delle pensioni. Tutte cose sulle si era cominciato a discutere e poi si è arenato tutto. La manovra arriverà tra un po’ ed è bene cominciare a discutere.”

Con le proteste sempre più grandi che man mano si stanno diffondendo nel paese, è sempre più probabile la decisione di sciopero generale.

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