Con 35.000 tonnellate raccolte ogni anno, la Nuova Zelanda è il terzo produttore mondiale di kiwi, dopo la Cina (492.000 tonnellate) e l’Italia (430.000 tonnellate). Adesso, però, i raccolti sono minacciati dalla cosiddetta erba degli alligatori, che funge da infestante nei campi in cui cresce.
Nuova Zelanda: kiwi minacciati dall’erba degli alligatori
Il kiwi è un frutto dagli innumerevoli benefici per la salute, ricco di vitamine e minerali e dal significativo contenuto di fibre che rende il kiwi un’alternativa naturale ai lassativi. Da quando è stato esportato dalla Cina, il kiwi è divenuto progressivamente un frutto particolarmente apprezzato in Italia e in molti altri paesi.
Ad oggi, sono tre i paesi che detengono il primato per il raccolto dei kiwi: Cina, Italia e Nuova Zelanda. Quest’ultima però è alle prese con una minaccia che rischia di rendere vano il lavoro di molti contadini che negli ultimi mesi hanno lavorato alle coltivazioni di kiwi.
La minaccia in questione è la cosiddetta erba degli alligatori, una pianta infestate in grado di attecchire intere aree coltivabili con pochi e minuscoli frammenti.
Il dipartimento di scienze della vita dell’Università di Trieste ha spiegato che l’erba degli alligatori (nome tecnico: alternantera), è una pianta acquatica le cui origini sono da ricercarsi nell’America Meridionale. E proprio dal sud del continente americano questa pianta si è diffusa in molti altri paesi del mondo. Anche in Italia i coltivatori devono contrastare le minacce ai raccolti dell’erba degli alligatori, in particolare in Toscana e Lazio.
Lo scienziato Trevor James ha spiegato a Radio New Zeland che:
Quello che sappiamo è che sta causando grossi problemi agli agricoltori, quindi sarà interessante confrontarsi con loro. È un’erba semitropicale e per molto tempo è stata confinata nei corsi d’acqua. Quando un frammento viene staccato e trascinato da un coltivatore o da un mezzo e viene lasciato nel mezzo di un campo, cresce lì. È difficile contrastare questa erbaccia perché ha radici enormi, trattarla con un erbicida non elimina il problema. Questa infestante può certamente prendere il sopravvento nei pascoli e viene diffusa da minuscoli frammenti di piante, che possono sopravvivere per anni.