Olio extravergine di Oliva: raggiunto il picco del prezzo

Nella seconda metà del mese di maggio 2023 le quotazioni dell’olio extravergine di oliva sia italiano che andaluso hanno superato rispettivamente i 7 e i 6 euro al chilogrammo, raggiungendo così un picco nei prezzi che ha infiammato i listini in Italia come in Spagna.

L’aumento del costo dell’olio può avere conseguenze concrete su tutti i carrelli della spesa degli italiani, poiché è un prodotto utilizzato nella preparazione di tutti i principali pasti della giornata. Alcune volte viene anche sostituito al burro nei dolci. Di conseguenza, occorre prestare maggiore attenzione a come lo si impiega, evitando qualsiasi tipo di spreco.

Inoltre, dopo averlo utilizzato ad esempio per la frittura, è importante smaltirlo nel modo corretto poiché l’olio esausto è considerato un rifiuto pericoloso. Pertanto, sono previste procedure specifiche per disfarsene. Quindi, è essenziale sapere dove buttare l’olio fritto.

Olio extravergine di Oliva: raggiunto il picco del prezzo

Le ultime due settimane del mese di maggio 2023 hanno visto le quotazioni dell’olio extravergine di oliva salire sia in Italia che in Spagna. In particolare, stando ai dati della Camera di Commercio di Bari, le quotazioni dell’olio evo nazionale hanno toccato (e alcune volte superato) i 7 euro al chilogrammo. Si tratta di un prezzo che in Italia non si vedeva da molti anni.

Non è molto diversa la situazione in Spagna, dove le quotazioni dell’olio andaluso hanno invece superato (anche se di poco) i 6 euro al chilogrammo. Con questo prezzo la Spagna ha toccato un record assoluto.

L’aumento dei prezzi è dovuto soprattutto alle prime impressioni avute a proposito delle fioriture in Spagna. Il timore è che si possa ripresentare il problema di quest’anno che ha visto le giacenze al minimo storico.

Di conseguenza in molti si sono affrettati per acquistare le migliori partite di olio extravergine di oliva, con la consapevolezza che nelle prossime settimane ad essere disponibile sarà l’olio di qualità inferiore.

Aumenti delle quotazioni dello stesso tipo si sono verificati anche in Grecia (6,35 euro/kg) e in Tunisia (6,15 euro/kg).

Fortunatamente, negli ultimi giorni si notano gli inizi di una timida inversione di tendenza, così che in Spagna le quotazioni sono tornate sotto i 6 euro/kg.

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