Trovare una casa in Italia nelle giuste condizioni non è semplice (soprattutto se poi si pensa a tutti i dettagli da controllare prima della vendita), ma le cose si fanno decisamente più complicate e problematiche quando a mettersi in mezzo è una questione legata unicamente al razzismo ed è ciò che è successo a Padova.
La casa negata ad una donna italiana
Una donna nata in Italia e con regolare cittadinanza nostrana ha trovato una casa da affittare, tuttavia, quando ha incontrato il proprietario della casa, le cose si sono fatte molto infelici. La donna ha infatti discendenze tunisine dal momento che i suoi genitori sono tunisini… e quando il proprietario ha visto il suo documento con un nome di pronuncia straniera, ha detto alla donna che non aveva nemmeno diritto a vedere l’appartamento, poiché gli stranieri non possono acquistare casa.
La denuncia del sindaco Sergio Giordani
Sergio Giordani, sindaco di Padova, appena è venuto a sapere dell’accaduto, ha deciso immediatamente di comunicarlo pubblicamente, esprimendo tutta la sua amarezza attraverso queste parole:
“Ricevo ogni settimana molti messaggi e mail di ogni genere: quella che ho letto ieri però mi ha davvero amareggiato molto, perché racconta di una Padova che non è la città che io desidero e che certamente la maggior parte dei padovani vuole. Appena la donna ha mostrato il suo documento è stata gelata da una frase inqualificabile e discriminatoria: lei ha un nome straniero, per cui non può far parte della lista delle persone che possono anche solo visitare l’appartamento. Il marchio della diversità è avere un nome e un cognome stranieri, perché i suoi genitori sono tunisini. E a quanto pare non è la prima volta che accade”.
Esprime la mia solidarietà come sindaco e come padre, anche a nome di tutti i padovani per bene. Queste cose accadevano in Alabama negli anni ’50 del secolo scorso, e non sono degne di una città civile ed inclusiva quale è Padova, con una Università che da otto secoli è simbolo di libertà e accoglienza. Quanto accaduto va chiamato con il proprio nome: razzismo. Sono certo che anche i rappresentanti delle agenzie immobiliari della nostra città si esprimeranno in modo netto condannando questo atto discriminatorio.
Al momento la donna è in cerca di una nuova abitazione e sta ricevendo numerosi messaggi di sostegno.