Pensioni: Tridico spiega quando i giovani le avranno

Da diverso tempo le pensioni sono molto discusse, sia per quanto riguarda l’età ufficiale scelta per il permesso di poterla riscuotere e sia per i contributi versati, in modo che le soddisfazioni non siano solo quelle tradizionali (a cominciare dal regalo scelto per festeggiare la pensione). Ma in che modo si possono dare delle garanzie per le nuove generazioni che, prima o poi, arriveranno anche loro a questo momento particolare della propria vita? Pasquale Tridico, il presidente dell’Inps, si è espresso proprio in merito.

Le dichiarazioni di Pasquale Tridico sulle pensioni

Durante un’intervista al programma “No Stop News” che è stato trasmesso su Rtl 102.5, il noto economista ha approfittato delle domande rivoltegli riguardanti le future pensioni per parlare dei problemi legati allo sfruttamento dei giovani nel mondo del lavoro. Ecco infatti le parole con cui lui si è espresso:

“I giovani lavoratori avranno accesso alla pensione se lavorano stabilmente e con carriere che sono retribuite in modo costante e dignitoso. Il problema è che ci sono ancora troppi lavoratori precari con carriere intermittenti e bassi salari. Questo tipo di situazioni lavorative fanno sì che il raggiungimento della pensione, previsto con 42 anni e 10 mesi di contributi, si allontana. 

Insomma, il problema c’è nella misura in cui non c’è lavoro. Se i giovani si affidano ai cosiddetti lavoretti, o sono impegnati in settori a basso contenuto tecnologico, questo non consentirà loro una pensione. I giovani devono lottare contro il lavoro in nero, che non ha base contributiva e non consente accumulazione ai fini pensionistici.”

Le parole di Pasquale Tridico hanno generato delle reazioni positive, ma anche dei dibattiti legati ai problemi generati da chi decide di non tutelare la dignità dei lavori giovanili, approfittando delle giovani età per creare delle condizioni di lavoro estremamente difficili durante lo svolgimento dei compiti assegnati dopo i colloqui.

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