Provenza, tra siccità e grandinate: il clima è un cocktail esplosivo

Il cambiamento climatico mette in ginocchio l’intero Pianeta, alternando estremi che provocano danni soprattutto al settore dell’agricoltura. E così anche nel sud della Francia, la regione della Provenza deve fare i conti con siccità che si alterna a grandinate, rendendo difficile per l’amministrazione prendere decisioni.

Siccità in Provenza: si pensa di vietare le nuove piscine private

La siccità in Francia non è purtroppo una novità, così come anche in Italia e in molti altri paesi: le conseguenze del cambiamento climatico sono sempre più evidenti. Si pensi che la scorsa estate il parco acquatico delle Gole del Verdon, tra le principali attrazioni turistiche dell’intera regione, è rimasto chiuso proprio a causa dell’allerta siccità.

Per gli stessi motivi quest’anno l’amministrazione del Var, dipartimento che include le regioni di Provenza-Alpi-Costa Azzurra, ha considerato il divieto di costruire nuove piscine private. Il sindaco di Saint-Paul-en-Forêt, Nicolas Martel, lo scorso marzo ha dichiarato: “Niente più permessi di costruzione. È un messaggio. Niente più piscine, fermiamo temporaneamente per 3, 4, 5 anni”. Anche se nella pratica questo divieto è molto più complesso da applicare. Ci si appella comunque al buon senso dei cittadini che comprendono lo stato di allerta nella regione.

Grandinate rovinano i vigneti della Provenza

Gli eventi climatici estremi conseguenza del riscaldamento globale sono evidenti nell’alternarsi di siccità e forti precipitazioni. Infatti, se solo due mesi fa si parlava di impedire la costruzione di nuove piscine private, adesso numerosi agricoltori sono alle prese con raccolti rovinati dal maltempo.

Nello specifico, una grandinata durata 30 minuti ha prodotto l’accumulo di 10-15 centimetri di grandine sui vigneti di Bandol, Flassans, Gonfaron, Le Luc e Vidauban. Nel corridoio centrale della regione si calcolano danni che ammontano al 90%.

Non a caso i meteorologi hanno definito le condizioni climatiche di questo periodo come “un cocktail esplosivo”, avvertendo del rischio che fenomeni simili potrebbero ripetersi.

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