L’illuminazione domestica spesso viene trascurata quando si considerano i consumi energetici delle case, mentre si attribuiscono i maggiori dispendi ai grandi elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi. Certo gli elettrodomestici sono responsabili di una parte consistente dell’impronta di carbonio di ogni cittadino. Tuttavia, con alcuni accorgimenti è possibile ridurre il loro consumo energetico: ad esempio, preferendo modelli di ultima generazione la cui classe energetica è compatibile con l’urgenza di adottare stili di vita sostenibili.
Spesso lo stesso ragionamento non viene applicato all’illuminazione, ovvero alle lampadine. In realtà i consumi delle lampadine non sono del tutto trascurabili e anche in questo caso ci sono alcune accortezze che andrebbero tenute in considerazione per ridurre non soltanto la cosiddetta impronta di carbonio, ovvero l’impatto ambientale di ognuno di noi in termini di emissioni di CO2, ma anche per risparmiare sulle bollette della luce.
Sono disponibili sul mercato differenti tipologie di lampadine che si differenziano reciprocamente per caratteristiche specifiche e consumi. Sono principalmente tre i tipi di sorgenti luminose per l’illuminazione degli ambienti: le lampadine a incandescenza (le meno efficienti), le lampadine fluorescenti (decisamente meno energivore delle precedenti) e le lampadine a LED (attualmente le più ecologiche in commercio).
I progressi tecnologici hanno consentito di introdurre delle opzioni per ridurre il consumo delle lampadine in termini di energia elettrica e anche di materiali nocivi per l’ambiente e per la salute dell’uomo. Inoltre, le nuove lampadine si possono smaltire in modo sicuro e sostenibile una volta che sono state utilizzate. A ciò si aggiunge che durano in media molto più a lungo di quelle tradizionali, sono più luminose e la qualità della luce emessa è più elevata. Vediamo nel dettaglio quali sono i consumi delle tre tipologie di lampadina.
Quanto consuma una lampadina a incandescenza
Le lampadine a incandescenza sono modelli ormai superati e perciò non più in commercio, poiché vietate dall’Unione Europea. La decisione dell’UE è motivata dagli elevati consumi di queste lampadine, il cui dispendio energetico è oltre cinque volte superiore rispetto alle più ecologiche lampadine a LED. Il consumo di una lampadina a incandescenza è pari a 120W, che equivalgono a circa 6 centesimi l’ora (a patto che si consideri un prezzo dell’energia elettrica di 50 centesimi al kWh).
Quanto consuma una lampadina fluorescente
Facendo un passo avanti verso la sostenibilità troviamo le lampadine fluorescenti: il consumo di queste lampade è di molto inferiore rispetto alle lampadine a incandescenza, e lo stesso vale per le emissioni. La classica forma a tubo di queste lampadine le distingue dalle altre. La durata prevista per questi modelli si aggira intorno agli 8-10 anni e in più non sono soggetti allo sfarfallamento. C’è da dire che sono più costose delle lampadine a incandescenza e anche molto più fragili, ma rappresentano in ogni caso un’alternativa più ecosostenibile e di maggiore qualità. Si pensi che una lampadina a incandescenza da 120W può essere sostituita con un modello fluorescente da 30W, così la spesa energetica si riduce del 75%.
Quanto consuma una lampadina a LED
Le lampadine a LED sono il modello migliore per soddisfare l’esigenza di un risparmio energetico nonché di una riduzione significativa dell’impronta di carbonio. Infatti, il consumo della lampadina LED è inferiore di circa l’80/90% rispetto alle lampadine a incandescenza e del 60% rispetto ai modelli fluorescenti. La durata delle lampadine LED si aggira sui 15-20 anni, quindi sono anche le più durature, e in più la luminosità può essere regolata.
Per effettuare un calcolo del consumo di una lampadina LED si deve ovviamente considerare la potenza di quest’ultima. Per le abitazioni si opta generalmente per LED con un consumo che va da 1 a 11 watt per ora. Quindi, la nostra lampadina a incandescenza da 120W da cui siamo partiti, può essere sostituita con una lampadina LED da 20-24W, per una spesa approssimativa di circa 1 centesimo l’ora.