Una relazione sul luogo di lavoro non è sempre gradita, sembra impossibile da credere ma in alcuni casi può portare al licenziamento.
In azienda ognuno di noi trascorre gran parte della propria giornata, per questo solo in serata si riesce ad arrivare a casa (ovviamente per chi lavora dalla mattina alla sera) e ad avere la possibilità di riposarsi e concedersi qualche tempo con i propri affetti più cari. Questo non può che portare a dover fare il possibile non solo per essere apprezzati dai responsabili. ma anche per avere un rapporto il più possibile civile con i colleghi.
A volte però può verificarsi anche una situazione inaspettata, come accade quando ci si rende conto di avere sviluppato una sintonia particolare con qualcuno, al punto tale da avvertire una vera e propria attrazione fisica. Resistere non è sempre così facile, nemmeno per chi è già sentimentalmente impegnato, per questo sono tante le persone che si ritrovano a vivere una relazione sul luogo di lavoro, in alcuni casi anche duratura.
Riuscire a tenere a bada l’attrazione che può nascere tra due persone non è sempre così semplice, a volte magari lo si fa inizialmente, magari perché si è già impegnati, ma alla fine può essere naturale cedere e capire se da questo possa nascere un sentimento. Spesso è da queste basi che può nascere una relazione sul luogo di lavoro, una situazione che è più diffusa di quanto si possa pensare, anche se non tutte le aziende possono vederla di buon occhio.
Non sono poche le realtà in cui i responsabili, non appena tutto viene alla luce, decidono di mettere in due reparti differenti i componenti della coppia, così da evitare che l’eccessiva vicinanza possa inficiare sul rendimento. In alcuni casi non si è però guardati in maniera benevola tra i colleghi specialmente se il rapporto coinvolge due persone che non hanno lo stesso grado di responsabilità.
Pensare che questo possa portare a dover subire un licenziamento sembra essere quasi impossibile, soprattutto perché c’è la consapevolezza di come sia importante tenere la vita privata lontana da quella professionale, e invece è proprio così. Si tratta di una conseguenza a cui potrebbe andare incontro Sarah West, 42 anni, la prima comandante donna della Royal Navy britannica, che ha da poco una love story con un collega ufficiale.
Il regolamento delle forze armate parla chiaro: non è possibile avere una storia d’amore con un sottoposto perché questo potrebbe “compromettere l’efficacia operativa“. La donna ricopre il ruolo dal 2012, ma si era detta single convinta dopo avere divorziato da un altro collega della Royal Navy e intenzionata a mettere in primo piano la sua carriera, in modo tale da non dover subire le ripercussioni che si possono vivere dopo un addio con chi si ama.
Al momento non si sa ancora quale possa essere il suo destino, ma in attesa di capire quale possa essere l’esito delle indagini lei è stata mandata a casa. I due potrebbero essere oggetto di un richiamo formale, ma tra le ipotesi allo studio potrebbe esserci una censura ufficiale o essere riassegnati. Il licenziamento, però, allo stato attuale non può essere escluso.
Al di là della decisione che sarà presa dala Royal Navy, l’accaduto non potrà che rappresentare una “macchia” nel curriculum della West. Non può però che essere importante capire se ci siano delle normative attive in Italia che possano essere fatte rispettare qualora dovesse emergere una relazione sul luogo di lavoro.
Il diritto di lavoro, è bene precisarlo, non proibisce la possibilità di avere una storia d’amore tra colleghi, nemmeno tra un superiore e un sottoposto. È però fondamentale che questa non comprometta le prestazioni e gli interessi legittimati del datore di lavoro. Non a caso, in molti casi c’è chi preferisce tenere segreto il rapporto, nonostante possa essere difficile ignorarsi a vicenda in azienda.
Qualora la love story dovesse dare fastidio a un collaboratore non coinvolto, l’imprenditore deve intervenire e impartire istruzioni, sulla base del cosiddetto obbligo d’assistenza. Se anche questo non dovesse essere sufficiente, la coppia potrebbe essere separata e messa in reparti differenti. Non è invece consigliabile non parlarne se c’è un rapporto di dipendenza tra le parti, i colleghi potrebbero vedere non di buon occhio la cosa se dovesse venire alla luce.
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