Il Governo Draghi, nel decreto Aiuti del 2022, aveva introdotto una misura di sostegno per i trasporti, ripresa poi a gennaio dal governo Meloni nel decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti. Quest’anno il requisito di reddito per accedere al bonus è diventato più rigido, con un tetto massimo ridotto a 35mila euro rispetto all’anno precedente.
Le richieste del senatore Misiani
La mancanza di fondi per il bonus trasporti ha suscitato la reazione dell’opposizione. Il senatore Antonio Misiani, responsabile Infrastrutture della Segreteria del Pd, ha dichiarato che senza un’urgente stanziamento di risorse, a settembre le famiglie non potranno accedere al bonus trasporti. Questo avverrà in un momento critico, con la riapertura delle scuole e il rientro al lavoro dopo le ferie di molti lavoratori, e con i prezzi di benzina e diesel che hanno superato i 2 euro in molte parti del Paese. Misiani ha quindi sollecitato il Governo ad utilizzare parte del gettito extra generato dai prezzi elevati dei carburanti per rifinanziare il bonus trasporti.
Storia del bonus trasporti
Il bonus trasporti ha avuto origine nel dl Aiuti (decreto legge n. 50/2022), che all’articolo 35 istituiva un Fondo con uno stanziamento iniziale di 79 milioni. Le risorse sono poi state incrementate fino a 180 milioni attraverso i decreti Aiuti-bis e Aiuti-ter. Tuttavia, nel dl Aiuti-quater (decreto 176/2022) del novembre 2022, il Fondo ha subito una riduzione di 50 milioni per finanziare le misure di contenimento del caro-bollette per gli enti del Terzo settore. Di conseguenza, la dotazione è scesa da 190 a 140 milioni di euro.