Se sul posto di lavoro hai un ambiente stressante e disturbante, scopri subito cos’è la vessazione e cosa ti spetta se la subisci.
Con vessazione si intende un comportamento dannoso e offensivo che viene ripetuto nel tempo e che si distingue per una certa gravità ed intensità. Un ambiente in cui può capitare è quello del lavoro, dove può concretizzarsi sia in insulti che in minacce come in atti violenti: l’obiettivo, di solito, è quello di isolare il lavoratore e di farlo sentire solo. Se anche a te succede di subirlo, ecco cosa puoi fare e cosa ti spetta.
La vessazione sul lavoro può causare forte sofferenza in chi la subisce poiché, anche se non si concretizza in atti di violenza fisica, causa danni psicologici prolungati nel tempo. In alcuni casi, addirittura, questa può assumere una rilevanza giuridica e quindi arrivare a configurare un reato, che quindi può presupporre sia una condanna penale che un risarcimento civile. Ecco cosa serve sapere nello specifico.
Sono molti i comportamenti che possono essere considerati vessazione e si va dalla violenza verbale e l’uso di frasi aggressive fino alla vera e propria prevaricazione fisica. Le condotte che rientrano nella vessazione possono integrare il reato di minaccia, secondo l’articolo 612 del codice penale: per questo tipo di reato basta che ci sia la possibilità di minaccia e non è necessario che questa si concretizzi in una minaccia vera e propria.
Inoltre, non è necessario che le minacce o le condotte vessatorie vengano attuate di fronte alla vittima: basta che lei ne venga a conoscenza, anche attraverso altri mezzi, affinché si costituisca il reato di minaccia. Se invece la vessazione si concretizza, ad esempio, in continue chiamate nella notte, allora ci si può appoggiare sul reato di disturbo della quiete pubblica.
Infine c’è il mobbing, che si riferisce a quei comportamenti che minano, emarginano ed intimidiscono un lavoratore mediante parole, comportamenti e scelte professionali come la riduzione dello stipendio, delle responsabilità o dell’orario in modo ingiustificato. Anche in questo caso si può sporgere denuncia e quindi presentarsi di fronte a un giudice: il colpevole, se ritenuto tale, può subire un licenziamento o una sospensione e può essere costretto a un risarcimento.
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