La sindrome di Reye è una malattia rara ma allo stesso tempo potenzialmente letale e crea gravi danni al cervello ed al fegato. Preoccupa molto poiché prende di mira principalmente i bambini e gli adolescenti. Ma in che cosa consiste e come affrontarla quando questa si verifica?
Le cause della sindrome di Reye
La sindrome di Reye può causarsi per colpa dell’uso dell’aspirina quando l’organismo è affetto da infezioni virali: questo medicinale infatti contiene l’acido acetilsalicilico, con il quale l’organismo può far scattare una reazione pericolosa. Questo non significa che l’aspirina non deve mai essere presa (consultare sempre il proprio medico prima di agire), ma non bisogna assolutamente darla ai bambini o agli adolescenti quando questi ultimi sono affetti da malattie come l’influenza o la varicella. Le infezioni virali infatti indeboliscono già di per sé il sistema immunitario, per questo dare l’aspirina in questo preciso contesto rischia di esasperare i danni al sistema e creare la malattia.
I sintomi della sindrome di Reye
Solitamente è difficile individuare subito la sindrome di Reye, poiché i sintomi iniziali possono somigliare a quelli di una semplice infezione virale comunemente diffusa. Tuttavia i segnali della malattia possono essere la continua persistenza del vomito, la sonnolenza e cambiamenti nel comportamento come l’irritabilità. Anche gli adulti possono essere soggetti alla sindrome di Reye, seppur sia una cosa ancora più rara: in quel caso i sintomi possono essere associati anche a disturbi metabolici.
Con il passare del tempo i sintomi possono essere molto più pesanti, tra cui le convulsioni, la perdita di coscienza ed il coma. Per verificare la sindrome di Reve è fondamentale capire la sua relazione con l’utilizzo recente di un’aspirina durante un’infiammazione virale. Per questo è molto importante informare i medici sul fatto che bambino o l’adolescente abbia assunto o no un’aspirina prima che i sintomi si siano presentati. Per realizzare la diagnosi della sindrome di Reye, solitamente i medici realizzano degli esami del sangue per capire la funzione epatica e per fare la verifica riguardante la presenza di acidi organici. Tra i vari esami vengono fatte anche delle radiografie per controllare la possibile presenza di danni cerebrali.
Come trattare e prevenire la sindrome di Reye
Attualmente non esiste una cura specifica per la sindrome di Reye. Il trattamento per combattere la malattia si concentra soprattutto sulla gestione dei sintomi e sul supporto vitale. In caso di situazioni gravi, potrebbe essere necessario ricoverare il paziente in terapia intensiva per controllare costantemente la funzione dei vari organi da vicino. Ovviamente l’aspirina è vietata durante il trattamento, mentre altri farmaci possono essere presi per far scendere la febbre e per alleviare il dolore (per dettagli maggiori bisogna consultare il medico).
Durante il trattamento è assolutamente importante poter mantenere l’equilibrio elettrolitico del paziente e dare a quest’ultimo una nutrizione adatta attraverso l’utilizzo di alimentazione endovenosa nel caso ci sia difficoltà nell’assunzione orale. Rimettersi dalla sindrome di Reye è un processo molto lungo ed impegnativo: alcune persone possono guarire completamente, mentre altre potrebbero avere delle conseguenze a lungo termine, tra cui delle difficoltà cognitive e motorie. Tale prognosi dipende da quanto la sindrome sia grave e dal momento in cui vengono iniziate le misure di guarigione.
Per poter prevenire la sindrome di Reye, bisogna semplicemente evitare di somministrare ai bambini e agli adolescenti l’aspirina durante l’arrivo di infezioni virali. Per questo i genitori devono essere assolutamente attenti e leggere per bene le etichette dei farmaci, oltre che consultare un medico prima di somministrare qualunque medicinale al proprio figlio. La prevenzione infatti rimane il pilastro fondamentale nella gestione di questa malattia e qualsiasi minaccia può essere evitata con la gestione attenta dei farmaci.