La grande rete telematica, come noto, ha letteralmente cambiato la vita dei cittadini di tutto il mondo, rendendola estremamente più semplice nella maggior parte dei casi. Anche gli italiani, popolo decisamente poco avvezzo al cambiamento, hanno compreso come internet sia un elemento indispensabile nella vita del nuovo millennio. E oggi, a conti fatti, non ne possono fare a meno.
Non c’è alcun dubbio che alcuni portali, più d’altri, abbiano contribuito ad avvicinare gli italiani al web, in particolar modo quei soggetti restii al cambiamento o poco propensi mentalmente al cambiamento. Un popolo come quello italiano, che fa della socialità un tratto distintivo del proprio DNA, non poteva che restare affascinato e conquistato dai social network, diventati oggi una presenza fissa e quotidiana per milioni di italiani.
Non solo ritrovare vecchi amici: come vengono utilizzati i social nel terzo decennio del nuovo millennio
La nascita dei Social, come ben sappiamo, aveva uno scopo ben preciso: consentire alle persone di riannodare i fili con quei soggetti che la vita, ahinoi, ci aveva portato fisicamente lontano. Basti pensare al motivo per cui Mark Zuckerberg inventò Facebook: riprendere contatto con i compagni del college. E inizialmente, anche i primi iscritti in Italia andavano alla ricerca di quelle persone, come compagni di classe o ex colleghi di lavoro, con cui i rapporti si erano interrotti.
Da social per ritrovare gli amici di un tempo, Facebook è diventato, col passare del tempo, un autentico contenitore che va oltre le origini per le quali venne fondato. Moltissime notizie, ad esempio, vengono lette direttamente nelle pagine presenti sulla piattaforma alle quali abbiamo accordato il nostro “like”, come facilmente verificabile scorrendo la bacheca personale di Facebook.
Più di un analista politico, inoltre, sottolinea come il social statunitense sia stato in grado di condizionare l’esito di alcune tornate elettorali dal 2012 ai giorni nostri, non solo in Italia ma anche in altre parti del mondo. Certo, le notizie lette su qualsiasi social (quindi non solo Facebook) devono essere prese con le pinze, visto che in alcuni casi, più nel passato che al giorno d’oggi, potremmo trovarci dinanzi ad una fake news.
Ma quanto i social possano incidere sull’opinione pubblica, ormai, non è messo in discussione da nessuno. Gli italiani, tuttavia, nel corso del tempo hanno compreso quali siano le fonti attendibili presenti nei social, evitando quelle pagine che diffondono, invece, notizie a scopo sensazionalistico solo per strappare qualche “click” in più.
Le amicizie e gli amori nati sui social network
Una vasta fetta di italiani, quindi, apprende le notizie direttamente sui social network, approfondendo le stesse, poi, cliccando sugli articoli presenti di richiamo o cercando, autonomamente, di approfondire l’argomento mediante i motori di ricerca o nei siti delle testata più autorevoli presenti nel nostro paesi, piuttosto che collegandosi con le piattaforme afferenti ai canali all news presenti nel nostro paese.
I social, tuttavia, non vengono utilizzati solo per salutare vecchi amici o apprendere qualche notizia relativa a quanto accade in Italia o nel mondo. Le amicizie nate sui social network sono innumerevoli in tutto il mondo, spesso legate ad una passione in comune per uno sport, un personaggio famoso o una serie televisiva, solo per citare tre esempi assai diffusi.
In svariati casi, poi, i social network si sono dimostrati una sorta di “moderno Cupido”, facendo scoccare la scintilla tra due soggetti grazie ad un’amicizia comune o, ricalcando quanto scritto poc’anzi, qualche interesse comune. D’altro canto, molti utenti si collegano ai social sperando di poter migliorare anche la propria vita sentimentale o intima, alla ricerca di donne dal fascino superbo come le più belle escort milano o uomini conturbanti dal fisico scultoreo.
Tutti questi elementi fanno sì che gli italiani, in base a quanto descritto da un recente studio condotto a livello europeo, siano i più grandi fruitori dei social network: almeno il 70% degli italiani hanno un profilo social attivo, percentuale che incrementa ulteriormente se vengono presi in considerazione anche i profili social “fake”.