Un brusco calo termico o un repentino passaggio da caldo a freddo può avere gravi conseguenze sulla nostra salute. Questo può accadere sia da un giorno all’altro che nell’arco di una singola giornata. Ognuno di noi può essere colpito, tuttavia, i bambini, gli anziani e coloro che hanno una condizione cronica ne sono più esposti.
Il nostro corpo non è predisposto a gestire cambamenti rapidi di temperatura. Necessita, piuttosto, di tempo per adattarsi, cosa che fa con grande efficienza, ma con gradualità. Allo stesso modo, le variazioni termiche rappresentano una sorta di stress test per il nostro organismo, simile a quello provocato artificialmente dal passaggio da un caldo estivo all’aria condizionata delle nostre case.
Il nostro corpo dispone di un meccanismo termostatico molto efficiente che, attraverso il coinvolgimento di vari organi e sistemi (tiroide, sistema circolatorio, sistema nervoso, tessuto adiposo), mantiene costante la temperatura corporea sui 37 gradi. Tuttavia, per adattarsi ai cambiamenti di temperatura atmosferica, può richiedere da alcune ore fino a molte settimane. Se la temperatura atmosferica cala drasticamente in poche ore, il nostro corpo può incontrare difficoltà a gestire queste variazioni così repentine e pronunciate.
Gli sbalzi di temperatura possono provocare l’insorgenza di malattie da raffreddamento, sinusiti, disturbi intestinali e riacutizzare dolori osteo-articolari che l’estate aveva messo a tacere. In fisica, i cambiamenti climatici repentini favoriscono la proliferazione di virus e batteri. Questo avviene perché le mucose del naso e delle alte vie respiratorie perdono la capacità di “spazzare” via questi ospiti indesiderati.
Per difenderci da questi cambiamenti climatici bisogna iniziare ad abituarsi a vestirsi a strati, in modo da poter aggiungere o rimuovere indumenti a seconda della temperatura. Anche l’alimentazione dovrà essere adattata al clima. È consigliabile mantenere un’adeguata idratazione ed integrare nella dieta alimenti ricchi di “batteri buoni”, come yogurt, kefir e bevande di latte fermentato.
La variabilità delle temperature è un sintomo dei cambiamenti climatici e rappresenta una sfida di adattamento per l’uomo. Uno studio internazionale condotto da Yao Wu e colleghi, pubblicato su Lancet Planetary Health, ha esaminato le conseguenze dell’aumento della “variabilità delle temperature”, correlandolo a un eccesso di mortalità del 4-6% per decade. Pertanto, non sono solo le temperature estreme a rappresentare un pericolo per la nostra salute, ma anche gli sbalzi termici a breve termine.
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