Le applicazioni virtuali stanno diventando sempre più importanti nella vita di tutti i giorni (si pensi alle app per PDF) e questo lo sa bene anche la regione Toscana, la quale ha deciso di imporre un obbligo particolare alle persone per quanto riguarda la stagione per la caccia.
La regione ha infatti inserito l’obbligo per l’applicazione AppTosCaccia per quanto riguarda il prelievo venatorio non soltanto durante la preapertura della caccia, ma per tutto il periodo della stagione. Questa imposizione in digitale viene realizzata per impedire i cacciatori di essere furbi e di praticare le loro armi anche in territori in cui non hanno il permesso, dal momento che è diventata una funzione sempre più diffusa quella di falsificare i documenti.
Giuseppe Costa, presidente e amministratore Delegato di Costa Edutainment Spa. ha spiegato il motivo per cui lui invece è contrario alla decisione della regione attraverso queste parole:
“I cacciatori che hanno residenza anagrafica in Toscana devono entro il 16 settembre scegliere tra: l’uso dell’AppTosCaccia istallata sul telefono al posto del tesserino cartaceo o del tesserino cartaceo non applicando l’App. L’Anuu Migratoristi è contraria da sempre a queste imposizioni. Quindi chiediamo che al cacciatore venga concesso di usare l’applicazione digitale per le cacce in deroga e il tesserino cartaceo per le altre forme di caccia. In particolare per il prelievo dello storno la possibilità di utilizzare sia il tesserino digitale che il cartaceo.
La scelta digitale espone il cacciatore a rischio quando esercita la caccia in altre regioni. Sono migliaia i cacciatori residenti in Toscana che praticano l’attività venatoria fuori regione e la normativa chiede al cacciatore di annotare sul tesserino cartaceo l’atc. Per l’esercizio della caccia in regioni diverse da quella di residenza vengono apposte sul tesserino le indicazioni sopramenzionate . Mentre con l’app non è possibile.
Il cacciatore residente in Toscana che esercita la caccia in atc fuori regione, non potendo fornire l’annotazione alle guardie di vigilanza, è soggetto a sanzioni. Il nostro invito alla Regione è a rivedere tutte queste “deleterie” perentorietà.”
Per il momento non è ancora arrivata alcuna risposta da parte della regione alle parole di Giuseppe Costa.
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