Uomo lascia e denuncia le Poste Italiane

Se i postini di “C’è Posta Per Te” guadagnano somme molto interessanti, c’è chi invece non direbbe la stessa cosa per quanto riguarda i diritti dei lavoratori alle Poste Italiane. Quel qualcuno è Carmine Pascale, ex postino di Pistoia che ha denunciato le condizioni di lavoro passate durante il suo periodo come dipendente.

La denuncia di Carmine Pascale alle poste italiane

Carmine Pascale ha lavorato per almeno due mesi alle poste italiane, ma con il passare del tempo ha avuto sempre meno pazienza e tolleranza a causa di quelle che ha reputato delle condizioni davvero impossibili: durante il suo lavoro da postino si è ritrovato con numerose ore di lavoro non pagate pur svolgendo tutto anche con elementi molto difficili per le consegne, come le continue uscite fatte sotto la pioggia.

Questi sono solamente alcuni dei vari dettagli che l’uomo ha voluto denunciare alle autorità dell’Ispettorato del Lavoro di Prato-Pistoia. Dalle indagini sono venute fuori almeno 77 ore di lavoro non pagate, così Poste Italiane è condannata a rimborsare tutto ciò che l’ex dipendente non ha mai avuto a causa di quello che lui ha chiamato sfruttamento.

Le dichiarazioni di Carmine Pascale

Il giovane ex postino non si è limitato solo a denunciare il fatto alle autorità, ma ha parlato anche della sua situazione al giornale “La Stampa“, spiegando dettagliatamente le sue condizioni attraverso queste parole:

“Tutto questo servirà ad incoraggiare le persone a tutelare i propri diritti, perché nel mio ufficio non ero certo l’unico a lavorare oltre l’orario ordinario senza ricevere alcuna retribuzione.

Non chiedete permessi, nemmeno per donare il sangue. Le ferie non godute verranno pagate alla fine. I portalettere CTD sono assunti proprio per far andare in ferie i fissi e ciò porta ai continui spostamenti dei portalettere da una zona di consegna all’altra e senza preavviso.

A prescindere dal turno lavorativo, ci viene richiesto di effettuare le consegne con qualsiasi condizione atmosferica, anche fitta pioggia ad esempio, in motorino. Ciò comporta l’esposizione a un rischio elevato, soprattutto nei mesi invernali.

Non si rispetta mai l’orario di lavoro sotto pressione dei responsabili per consegnare quanta più posta possibile e solitamente si rientra in ufficio solo al completamento delle consegne affidate, lavorando due o tre ore non pagate ogni giorno.

Lo straordinario, infatti, non è retribuito poiché non scatta in automatico, bensì è a “discrezionedei datori. Considerando lo straordinario fantasma, le 36 ore settimanali previste dal contratto superano in media le 48 ore. Il contratto a tempo determinato è l’elemento chiave della scena. Il ricatto sociale del lavoro precario schiaccia i diritti dei lavoratori.”

Poste Italiane, oltre ad aver pagato l’ex postino, non ha ancora rilasciato una dichiarazione pubblica in merito alle controversie denunciate.

 

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