Il virus dell’avaria è stato per lungo tempo uno dei più temuti da combattere dalla sua manifestazione. Infatti c’è stato un periodo in cui anche la semplice fuoriuscita del sangue dal naso metteva nel panico i cittadini ma, dopo numerosi studi, sembra che si sia finalmente raggiunto un importante passo in avanti per riuscire a combattere il virus.
Il gene per combattere il virus dell’avaria
La ricerca è stata realizzata dagli scienziati della MRC-University Of Glasgow Centre For Virus Research, attraverso degli studi che sono durati circa 6 anni. Questa ricerca ha permesso, dopo tanta perseveranza, di scoprire il BTN3A3: si tratta di un gene che è presente in tutti gli esseri umani e che è in grado di prevenire il virus temuto. In realtà il BTN3A3 era già conosciuto dai medici, tuttavia per la prima volta sono state rivelate quelle che sono le sue abilità antivirali, a lungo rimaste completamente inedite. La dottoressa Rute Maria Pinto, direttrice della ricerca, si è espressa su questa particolare scoperta e su come ora stiano avvenendo dei test importanti:
“Adesso, quando troviamo casi di influenza aviaria, possiamo tamponare uccelli malati, carcasse o feci e scoprire se il virus può superare il gene BTN3A3. Se il virus può in effetti superare BTN3A3, allora dovrebbero essere messe in atto misure più rigorose per prevenire i salti di specie.”
Secondo gli scienziati della ricerca, il BTN3A3 è presente nell’uomo da oltre quaranta milioni di anni fa. Tuttavia, con il passare degli anni, le pandemie che si sono diffuse nel mondo sono riuscite a creare tanti problemi proprio perché hanno raggiunto una grande resistenza al BTN3A3. Avendo scoperto le sue abilità antivirali, la medicina riuscirebbe quindi a separare le sue funzioni più importanti per creare dei farmaci o dei vaccini che possano proteggere le persone non solo dall’avaria, ma anche da altre funzioni. Tuttavia gli studi devono ancora approfondire il processo e ci vorrà diverso tempo.